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Sit in del sindaco di Gela contro il depotenziamento dell’ospedale “Vittorio Emanuele”

Reparti ridotti al lumicino, tagli finanziari, 
carenza di personale, disparità di trattamento con il capoluogo dell’ex 
provincia. Sono questi alcuni dei motivi che hanno spinto il sindaco di 
Gela a protestare con un sit in davanti l’ospedale “Vittorio Emanuele”. 
Domenico Messinese, con fascia tricolore a tracolla, sta ricevendo i 
cittadini in un gazebo per spiegare loro le forti azioni ingaggiate per 
salvare il nosocomio gelese. “Sui cinque milioni di euro persi 
dall’Azienda Sanitaria Provinciale per un errore dei suoi uffici – ha 
denunciato il sindaco Messinese -, valuteremo se ci sono gli estremi per 
informare la Corte dei Conti, mentre sulle disparità di servizi tra Gela 
e Caltanissetta chiederemo l’intervento dei commissari del Ministero 
della Salute, a cui sottoporremo la valutazione anche dell’ultimo atto 
aziendale”. Gela è tra le aree dichiarate dall’Organizzazione Mondiale 
della Sanità ad alto rischio ambientale eppure deficita nel servizio di 
oncologia e attende da tempo l’attivazione dell’Unità di Terapia 
Intensiva Neonatale. “Anziché tenere fede alle promesse di potenziamento 
e ripristino dei servizi dell’ospedale ‘Vittorio Emanuele’ – ha 
continuato Messinese -, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta 
continua la sua costante ed inesorabile opera di smantellamento dei 
pezzi del nosocomio. Dopo aver invocato invano l’apertura dell’Utin, 
l’attivazione di un reparto di senologia all’avanguardia, dopo aver 
denunciato il drastico ridimensionamento del reparto di Malattie 
Infettive, adesso è il Centro Trasfusionale la nuova vittima sacrificale 
di una politica insensibile che dopo averci negato le risorse economiche 
adeguate, ora vuole colpirci nella dignità di esseri umani. Un danno 
così rovinoso che penso esclusivamente a Gino Strada come successore del 
manager dell’Asp Carmelo Iacono. Solo il fondatore dell’associazione 
umanitaria Emergency potrebbe sollevare il nostro presidio ospedaliero 
dalla condizione in cui è precipitato negli ultimi anni, come se Gela 
fosse stata una città teatro di guerra. E ai volontari di Emergency ci 
appelliamo affinché affianchino quei pochi medici e paramedici rimasti a 
Gela, animati solo da un profondo spirito di servizio. Oltre che 
all’utenza, proprio a chi lavora con turni laceranti e condizioni 
indegne al ‘Vittorio Emanuele’ va tutto il mio sincero sentimento di 
stima. Tendo una mano anche alle figure apicali che sui giornali si sono 
scandalizzati perché ho definito la sanità gelese alla stregua di quella 
subsahariana. Non sono io che devo starvi vicino, ma siete voi che 
dovete sostenere me e la popolazione in questa battaglia di civiltà, 
rifuggendo la difesa corporativa o un’inopportuna deferenza aziendale. 
Solo se staremo tutti dalla stessa parte potremo finalmente pretendere 
ed ottenere un ospedale al quale ogni gelese possa guardare come garante 
del proprio diritto alla salute”. La protesta del sindaco di Gela 
proseguirà fino a quando non gli saranno garantiti risultati concreti 
per l’ospedale “Vittorio Emanuele”.

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Scritto da su giu 20 2017. Archiviato come ARCHIVIO ARTICOLI, CALTANISSETTA, SECONDO PIANO. Puoi seguire tutti i commenti di questo articolo via RSS 2.0. Salta e vai alla fine per lasciare una risposta. Pinging non è attualmente consentito

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