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Al Parlamento siciliano: a parte l’esercizio provvisorio per tre mesi,i primi 15 giorni sono da dimenticare,solo degrado istituzionale

cateno de luca

 

 Partenza via,c’era tanta attesa per l’inizio di questa XVII legislatura del parlamento regionale,con parecchie novità,con la riduzione di 20 poltrone che hanno fissato il numero a 70,uniformandosi dopo 5 anni alla riduzione delle altre regioni ordinarie e speciali in Italia.

E invece l’entusiasmo è durato meno dello spegnimento di un fiammifero,altro che entusiasmo,piglio nuovo,giovani eletti,aria fresca sulla carta e piena di grandi aspettative.I parlamentari hanno preso tutt’altro aspetto e clima che sinceramente hanno indignato l’opinione pubblica e gran parte di Italia per un modo di approcciarsi alle Istituzioni con molta superficialità.

Un’Assemblea regionale siciliana che è stata svilita da comportamenti e da prese di posizioni che hanno lasciato basiti tutti,maggioranza e minoranze che hanno reso sala D’Ercole una sorta di scannatoio,con accuse,polemiche e guerre intestine,basti vedere l’elezione dell’ufficio di Presidenza da Miccichè all’ultimo segretario,con inciuci,votazioni e tradimenti da quelli del Pd che si sono accusati di avere votato una volta Miccichè,un’altra volta Cancelleri,un’altra volta Sammartino Presidente della commissione cultura.

Ebbene in meno di quindici giorni,già i siciliani si sono stancati con la solita solfa che sta trasformando il Parlamento più antico d’Europa in un suk di basso livello.

Già dalla prima conferenza stampa del neo eletto Presidente dell’Ars Miccichè si è capito lo stacco totale che ancora c’è tra paese reale e istituzionale,incurante di quello che avviene quotidianamente con una crisi economica e sociale che in Sicilia abbraccia una famiglia su tre,si è assistiti a uno spettacolo indecoroso.Lo stesso Presidente forzista parlava dell’Istituzione Ars che doveva essere preservata e difesa dall’antipolitica. Non eravamo in pieno marxismo e per dare dignità ai dipendenti e al funzionamento del Palazzo non potevano restare gli stipendi così uniformi,visto che c’è personale altamente qualificato.Questo è vero caro Presidente Miccichè,ma se legge i numeri e li raffronta con tutti gli altri consigli regionali non pensi che gli stipendi degli omologhi dipendenti delle altre regioni siano equiparabili a quelli dell’organico di Palazzo dei Normanni.Anche il Presidente della Repubblica risulta un travet rispetto al segretario generale dell’Ars che sfiora i 420 mila euro annui senza la spending review.

Da lì in poi si è scatenato una sorta di ok corral,dove ogni giorno più che lavorare e preservare il parlamento,si è fatto solo una sorta di sparlamento e sputtanamento generale,il casus belli l’ha innestato Figuccia che da Assessore e parlamentare in carica ha attaccato frontalmente Miccichè e il mancato tetto sugli stipendi,fino a quando si è dimesso dalla carica.

Purtroppo l’andazzo finora è stato di basso profilo,con le ultime uscite di De Luca e la sua zampogna che hanno reso il palazzo carnevalesco e poco ovattato, o il passaggio di alcuni deputati nel gruppo misto e altre scorribande dietro l’angolo.Questo potrà incidere sulla tenuta del Governo Musumeci ? nessuno ha a oggi una risposta certa,ma visto l’inizio,comincia a sorridere pure lo scomparso e criticatissimo Crocetta.La verità è che nessun siciliano vuole rivedere film visti e rivisti che hanno depresso solo la Sicilia e i siciliani  e colare a picco le speranze di chi crede in una politica più al servizio di chi reclama un tozzo di pane.Se  i nostri eroi al governo e al parlamento imparassero la sproporzione tra l’eterno e il quotidiano e la fame di risposte rivendicate da categorie sociali,economiche e giovanili forse comincerebbero ad avere più senso del ruolo e della istituzione che rappresentano e che siano produttivi e garanti del bene comune.

Il 2018 porti nei loro animi e nelle loro teste molto più sale in zucca,la pazienza ha un limite e negli ultimi anni questa politica l’ha superata abbondantemente.

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Scritto da su dic 29 2017. Archiviato come ARCHIVIO ARTICOLI, PAROLA DI PACE, POLITICA, PRIMO PIANO. Puoi seguire tutti i commenti di questo articolo via RSS 2.0. Salta e vai alla fine per lasciare una risposta. Pinging non è attualmente consentito

1 Commento per “Al Parlamento siciliano: a parte l’esercizio provvisorio per tre mesi,i primi 15 giorni sono da dimenticare,solo degrado istituzionale”

  1. Marcello La Scala

    Analisi perfetta

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