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Sospesa l’assunzione di una donna di Grotte perchè figlia di un boss

L’avvocato amministrativista agrigentino, Girolamo Rubino, ha proposto ricorso al Tar del Lazio nell’interesse di Gisella Licata, 36 anni, di Grotte, che ha vinto un concorso da funzionario civile alla Prefettura di Agrigento ma il ministero dell’Interno ha bloccato la sua assunzione perché lei è figlia di un ergastolano per mafia, Vincenzo Licata, 63 anni. L’assunzione di Gisella Licata è stata a lei comunicata il 28 dicembre scorso. Il 4 febbraio scorso la donna si sarebbe dovuta presentare per la firma del contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato. Invece, il 2 febbraio Gisella Licata ha appreso che dalla Questura di Agrigento, il 18 gennaio precedente, è stata inoltrata al ministero dell’Interno una informativa che ha determinato la sospensione della procedura di assunzione. 

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Scritto da su apr 4 2019. Archiviato come ARCHIVIO ARTICOLI, CRONACA, PRIMO PIANO. Puoi seguire tutti i commenti di questo articolo via RSS 2.0. Salta e vai alla fine per lasciare una risposta. Pinging non è attualmente consentito

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