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Il fenomeno cash dog “Goro”

Denaro contante trasferito all’estero per non pagare le tasse in Italia: all’aeroporto di Palermo lavora implacabile il cane “Goro”, il cash dog che fiuta i contanti.

Lui è un cane. Il suo nome è “Goro”. E lui è un “cash dog”, dall’inglese cash contanti e dog cane. E “Goro” è un cane che fiuta i cash, i contanti, le banconote. Già! Sì: finora il migliore amico dell’uomo ha fiutato la droga, e adesso si è specializzato anche nel fiutare i contanti, con buona pace del latino “Pecunia non olet”, il denaro non ha odore. E invece eccome se lo ha: il cash dog “Goro” lavora a Palermo. Dove? All’aeroporto “Falcone e Borsellino”. I suoi colleghi sono i Finanzieri della Compagnia di Palermo – Punta Raisi e i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Palermo. Il cash dog “Goro” è stato fenomenale: lui ha scoperto che alcuni furbetti hanno nascosto i loro guadagni, il denaro contante, nei bagagli, per trasferirlo fuori dall’Italia e non pagare le tasse in Italia. Sì: ad esempio degli imprenditori cinesi a lavoro in Sicilia. Le Fiamme Gialle si sono insospettite dei frequenti viaggi in aereo dei cinesi, una coppia di coniugi. “Chissà perché?”. E hanno indagato. Hanno prima scoperto che sono gravati da debiti con l’Erario per 700mila euro, e poi hanno organizzato il blitz all’aeroporto di Palermo: loro, Finanzieri e Doganieri, e al guinzaglio “Goro”, il cane contanti. Quando i cinesi sono giunti alla sala imbarco dell’aeroporto hanno strabuzzato gli occhi a mandorla perché “Goro” ha iniziato ad agitarsi e a scodinzolare. Poi il cash dog ha puntato con il muso i bagagli dei cinesi, e ha abbaiato. Tradotto dal “canese”, il cane “Goro” ha gridato: “Ehi, cosa aspettate, aprite queste valige, quello che cercate è qui dentro”. Finanzieri e Doganieri, addestrati anche loro a comprendere il “canese”, non hanno esitato più di tanto: “Signori cinesi, aprite le borse, grazie”. E così è stato. Dall’interno sono saltate fuori banconote di grosso taglio, per oltre 11mila euro, nascoste nei doppi fondi e tra gli effetti personali. Le giustificazioni fornite dai due cinesi non sono state riscontrate, al momento. E inevitabile è stata la denuncia. I coniugi hanno viaggiato insieme con due borse, e hanno diviso in due i soldi, per eludere i controlli e non essere obbligati a presentare la dichiarazione doganale per i movimenti transfrontalieri di denaro contante superiori a 10 mila euro. Complessivamente, da quando a Palermo è a lavoro il cash dog “Goro”, sono stati controllati circa 700 passeggeri in transito, e denunciate 26 persone all’Autorità Giudiziaria per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio, con il sequestro di circa 160 mila euro

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Scritto da su set 16 2019. Archiviato come ARCHIVIO ARTICOLI, CRONACA, SECONDO PIANO. Puoi seguire tutti i commenti di questo articolo via RSS 2.0. Salta e vai alla fine per lasciare una risposta. Pinging non è attualmente consentito

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