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Dalle parole ai fatti con la gente libera!La second life di Aldo che scende in “Piazza”contro il sistema.  

 

Aldo Piazza

 

Il tempo delle chiacchiere e distintivo è finito.

Adesso è ufficiale con il lancio via web del primo messaggio,Aldo Piazza l’evergreen,è tornato non nell’agorà ma nella “Piazza” cittadina e aspira nuovamente a irradiare luce e speranza all’interno della buia e blindata porta centrale di Palazzo dei Giganti.

E sì,c’è la seconda vita di Aldo Piazza,vera incarnazione dell’animus pugnandi agrigentino,un figlio del popolo che dopo  essersi forgiato nei fasti dell’antica democrazia cristiana e già pupillo di Trincanato e la generazione dei quarantenni assieme al sempiterno Roberto Di Mauro si rimette in gioco,tagliando il cordone ombelicale con lo schema che,nel bene o nel male,ha governato,sgovernato e gestito la città di Pirandello.

Aldo ha iniziato a marciare e a incontrare il popolo agrigentino,sempre più diffidente verso i nuovi eroi della politica 4.0,ma lui è così,un peso welter che ascolta,ascolta e razionalizza,qualcuno l’ha definito ermetico,altri hegeliano,lui è semplicemente Aldo.

La domanda che si fanno i mestieranti della politica che intendono la politica come professione e che vivono di politica è questa:ma chi c’è dietro questo mite e segaligno personaggio che si è fatto avanti partendo dal centro per l’impiego e in meno di due lustri e ha scalato montagne?Ed è diventato la iattura e il bersaglio facile della cosiddetta politica degli pseudo intellettuali.Solo un personaggio da eliminare politicamente?ebbene no, dietro Aldo non c’è il sistema sbiadito,insulso a tratti arrogante dell’onorata società,davanti Aldo e non dietro c’è l’agrigentino libero da schemi,non ingessato da logiche o con me o contro di me,c’è solo gente libera che vuole trasmettere quel vento del cambiamento,quella rivoluzione decisa,gentile ma che schianti definitivamente quel ceto politico che ha distrutto Agrigento.

Il periodo che una minoranza pericolosa di anti-professionisti della politica dava pagelline,di buoni e cattivi,deve sparire definitivamente continua un Aldo ormai concentrato solo sul rilancio della città,non più periferia del Sud,ma città aperta,libera,scevra da falsi profeti e moralizzatori del nulla.L’intelligenza e la fantasia al potere,riprendendo  una stagione pasoliniana che qui ad Agrigento non ricorda proprio nessuno sono il dna del nuovo Aldo.

L’aurea mediocritas è l’aberrazione della società,di stolti,di servi,di reggicoda non ne abbiamo proprio bisogno,continua uno scatenato Aldo che all’aplomb british risponde con la virulenza dialettica e politica pro-cives e dell’agrigentino che dice basta a un potere in fase di sgretolamento dal Palazzo sempre più fatiscente verso una città costellata di problemi:dalla viabilità,ai servizi che ci avvicinano a livelli di vivibilità modello Beirut.

Siamo a una svolta tuona Aldo,o i giovani in questa città si accodano e si rendono protagonisti o saremo costretti a ripetere quella eterna litania che profuma di stantio,di obsoleto,di nauseabondo.

Adesso basta,se 156 mila agrigentini hanno lasciato questa provincia è un chiaro segnale del fallimento conclamato a questa classe politica,che da Agrigento,passando per Palermo,Roma e Bruxelles ha solo guardato agli interessi di pochi,svilendo il senso e l’essenza di una buona politica e di una amministrazione che finora non ha avuto nessuna connessione territoriale,sentimentale e di feed-back con il deep-city .

Su due cose è intransigente l’aspirante Sindaco,i miei candidati e i miei Assessori firmeranno un patto di produttività,perché non mi piacciono né i poltronisti,né gli inconcludenti.

Sul reperimento dei fondi è chiaro metterò in campo una squadra di professionisti,è assurdo che i fondi che si chiamano Po-Fesr-Poc-Fsc o Patto per il Sud non si riescono ad intercettare perché mancano le risorse umane e le figure tecniche che progettano nei tempi e con il know-how per mettere in circolo risorse finanziarie utilissime allo sviluppo del territorio.

Non possiamo più arroccarci alla bruttissima espressione “cu nesci,arrinesci”,proporrò delle convenzioni non solo con gli ordini professionali,ma soprattutto attraverso i progetti di innovazione tecnologica e dell’agenda digitale,lavorerò per aumentare il livello medio di conoscenza e capacità di penetrazione per costruire una comunità più smart e meno ingessata.

Ecco perché l’offerta politico-amministrativa in città non si ferma,Aldo è già in “Piazza” e molti agrigentini stanno rispondendo con entusiasmo all’appello di questo politico che al netto di critiche spesso poco motivate e smaccatamente personali,ha lanciato in essere la freccia di Girgenti.

Oltre il protagonismo più o meno civico e al di sopra o al di sotto dei partiti,conclude Aldo Piazza,c’è la concretezza e la realpolitik,un patto generazionale,civico e di vera politica locale che ha come interlocutore naturale quel popolo finora sbeffeggiato e utilizzato come mero e solo vitello da tagliare,sezionare e buttare nell’indifferenziata,adesso il popolo deve schiaffeggiare gli usurpatori e gli ascari che hanno lasciato questa città senza un’anima,una credibilità,un futuro.

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Scritto da su ott 26 2019. Archiviato come ARCHIVIO ARTICOLI, PAROLA DI PACE, POLITICA, PRIMO PIANO. Puoi seguire tutti i commenti di questo articolo via RSS 2.0. Salta e vai alla fine per lasciare una risposta. Pinging non è attualmente consentito

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