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Antonello Pace intervista Irina Zobacheva per i 10 anni del Mondo Culturale.Il vento degli Urali ha illuminato il Mediterraneo

 

 

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Abbiamo intervistato Irina Zobacheva, russa di Perm,dal 2004 in Italia e nella fattispecie in Sicilia.

Laureata a pieni voti in Arte e Spettacolo presso l’Università statale di Perm nel cuore degli Urali orientali.

Donna poliedrica e à la page ha trasferito l’identità e la cultura russa in terra sicula nel cuore del Mediterraneo.

Dal 2010 ha fondato un’associazione che è un binomio tra est e ovest e si chiama il “Mondo Culturale” ed è riuscita a portare a termine progetti culturali, di integrazione e di scambio o meglio un ponte culturale che è stata la molla dell’azione della stessa associazione.

Buon giorno,Presidente Irina Zobacheva dopo 10 anni di attività può farci un breve bilancio della sua associazione e dei progetti conclusi ?

Guardi, posso dirle che dopo 10 anni siamo riusciti a portare a termine progetti di integrazione, di vero scambio commerciale, culturale che sono stati basilari per le finalità di mescolanza del mondo russo con quello siciliano.

Io le posso dire che era una sfida quasi impossibile, celebrare anche se in un momento così particolare e difficile questo traguardo è un primo obiettivo raggiunto.

L’Associazione nasce su una intuizione con l’Accademia delle scienze russa Ram e una splendida donna Tatiana Tabolena,che oggi purtroppo non c’è più, un’icona della cultura russa nel mondo.

La nostra prima iniziativa è datata nel 2011, segnava il gemellaggio tra Italia e Russia  e abbiamo creato un progetto per la costruzione della Statua della marina russa a Messina nel ricordo del terremoto del 1908.

Un progetto che è stato il volano poi per altre iniziative.

Nel 2012 è stata installata la Statua a Messina. Il nostro obiettivo che continua è quello di far conoscere il mondo russo in Sicilia.”

I punti di contatti tra il mondo russo e siciliano, quali sono ?

Posso dire che sia in Russia,sia in Sicilia c’è una fucina di talenti, di ingegni ,di capitale umano, di artisti che vanno difesi e protetti e aiutati a poter esprimere il loro estro.

I vecchi cliques devono essere superati: la Sicilia e i Siciliani meritano tanto e la trasfigurazione di mafia,arretratezza e scarso cambiamento non è vero.

Del resto anche gli strereotipi dei russi, freddi, aggressivi e poco aperti alle altre culture è un’altra boutade.

La verità è che le due culture non solo hanno punti di contatto,ma  si deve investire nella formazione scolastica, culturale e artistica se c’è la volontà di creare qualcosa di grande.

Faccia qualche esempio concreto ?

“I gemellaggi sono una straordinaria opportunità di confronto e di crescita per culture diverse che vogliono crescere mettendo in risalto le proprie peculiarità che possono diventare un’opportunità di unione tra i popoli.

Realmonte,Agrigento e Perm sono esempi di gemellaggi che hanno apportato esempi virtuosi di crescita del territorio e delle prospettive anche di business e di apertura tra realtà che possono, partendo dalla cultura, creare basi solide nel lungo periodo per l’import e l’export su un modello di sviluppo vincente.

I siciliani devono essere più aperti alla cultura russa.

Capisco che ancora adesso si conosce poco la nostra cultura, le nostre consuetudini, il mondo ortodosso e bizantino si trova anche nelle viscere della Sicilia.

Questo ponte per crescere deve trovare le giuste condizioni per attecchire.

Nessun russo vuole imporre le proprie regole, però i siciliani che storicamente hanno avuto dominazioni differenti devono accogliere il mondo russo per un arricchimento culturale e di forte scambio e di feed-back tra le reciproche eccellenze che ognuno di questi popoli porta in dote”

 

La via della Seta è un buon viatico per trovare una sintesi per creare una politica sana sia a livello commerciale, sia a livello culturale.

Io credo che al netto di leggi, decreti, accordi commerciali e protocolli d’intesa, si è tracciato un percorso che può trovare tanti punti di contatto.

Io posso dire che un mio obiettivo che ho già presentato a Mosca è il museo dei Pupi Siciliani.

La lotta antimafia parte dalla cultura, dall’educazione civica,dalla conoscenza.

Io noto che anche i giovani siciliani hanno sempre più un’apertura a queste tematiche che sono indispensabili per far crescere una nuova Sicilia libera da condizionamenti.

Sono fiduciosa, dopo la pandemia in una società meno chiusa, il Mondo Culturale riaccenderà il tasto on che significa sviluppo, socialità, sinergia e pace tra i popoli”

 

 

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Scritto da su gen 11 2021. Archiviato come ARCHIVIO ARTICOLI, Interviste, POLITICA, PRIMO PIANO. Puoi seguire tutti i commenti di questo articolo via RSS 2.0. Salta e vai alla fine per lasciare una risposta. Pinging non è attualmente consentito

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