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Aldo Capitano scrive al Sindaco e al Vescovo di Agrigento per trasformare la clinica del Prof. Raimondo Borsellino in un museo storico

clinica borsellino
Ill.mo Sig. Sindaco di Agrigento Dott. Francesco Micciche’,
 Le invio la lettera trasmessa a Sua Eccellenza il Vescovo di Agrigento, perchè Lei possa fare esclusivamente propria la proposta che potrebbe costituire uno degli elementi per la candidatura a Capitale della Cultura.
L’idea proposta, se considerata valida dalla Sua Alta qualità rappresentativa cittadina, potrebbe costituire un atto storico di riqualificazione di un bene culturale e cattolico di un periodo post bellum di una zona della Città e restituire, dunque, un pezzo di storia lasciato all’ unica erede, nell’assoluto abbandono per giustificate ragioni.
Voglia accogliere la proposta e i miei cordiali saluti.
Dott. Aldo Capitano
 
Eccellenza reverendissima Monsignor Damiano, Vescovo di Agrigento,
mi permetto di riportare lo scritto che ho inviato al Sindaco di Agrigento, per rassegnarLe l’idea di valorizzare la Clinica Raimondo Borsellino e la Chiesetta dove celebro tre messe l’Arcivescovo di Cracovia, poi divenuto il nostro amabile ed indimenticabile Papa.
Possibilmente la idea potrà suscitare interesse particolare alla Diocesi Agrigentina, per promuovere iniziative tendenti a stimolare gli organi competenti, per riconsegnare alla Cultura Cattolica e scientifica, un monumento storico alla Città, candidata a Capitale della Cultura, lasciato nell’assoluto abbandono.
Un reverente saluto
Dott. Aldo Capitano
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LA CLINICA BORSELLINO E LA CHIESETTA DOVE CELEBRO’ MESSE L’ARCIVESCOVO DI CRACOVIA PAPA VOYTILA, POTREBBERO DIVENTARE UN MUSEO STORICO .
 La  Clinica Borsellno , in via Imera, meriterebbe essere ristrutturata tramite un PNRR, in quanto, tra l’altro, contiene reperti chirurgici storici che non andrebbero perduti. La storica clinica Raimondo Borsellino, dovrebbe essere trasformata in Museo Borsellino.
Sarebbe un errore gravissimo abbatterla e trasformarla in un palazzo a tredici piani…
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- Nato a Cattolica Eraclea nel 1905, deceduto nel 1998
- Sindaco di Cattolica Eraclea dal 1953 al 1957
- Relatore della legge istitutiva dei servizi di anestesia e rianimazione negli ospedali italiani, divenuta nota come “Legge Borsellino”.
- Fondazione Ospedale di Cattolica Eraclea
- Fondazione Clinica Madonna delle Grazie – Agrigento.
- Deputato al Parlamento Nazionale
- Primario dell’ospedale di Sulmona
- Primario presso l’ospedale di Sciacca
- Primario della divisione di Chirurgia Generale dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.
- Medico di Padre Pio
- La popolarità raggiunta grazie ai suoi meriti in ambito chirurgico lo portò ad essere eletto con un consenso inaspettato alle elezioni per la Costituente nel 1946 e poi in seguito confermato alle successive elezioni al Parlamento Nazionale per due volte nel 1951 e nel 1955 nelle file della Democrazia Cristiana.
- Intervenne, operandolo ad un polmone, sul vescovo di Agrigento Mons G.B. Peruzzo dopo un attentato che ne mise a rischio la vita. Fu il primo intervento di quel genere che veniva effettuato in Sicilia.
- Fu il primo ad intervenire, nel 1948, in soccorso di Togliatti, in seguito all’attentato subìto, salvandogli la vita.
Si trovano ancora ritagli di vecchi giornali che narrano di “175 atti operatori” compiuti dal chirurgo di Cattolica Eraclea in un sol giorno.
Questo era “Ramunninu”.
Raimondo Borsellino,amico mio personale, mi ha cresimato nel 1986 prima del mio matrimonio.
È stato il mio padrino.
La cerimonia,officiata dal sacerdote Padre Mario Ingenito,avvenne nella piccola chiesa dove Papa Wojtyla da Arcivescovo di Cracovia celebro’ tre Santa Messe, nel 1964.
Questa clinica e l’adiacente chiesa dove celebro’ messe l’arcivescovo di Cracovia, sono da considerare patrimonio storico culturale. Pertanto, la soprintendenza ai beni culturali e l’assessorato referente, dovrebbero rilevarla come patrimonio storico culturale per farne un Museo.
Il Sindaco di Agrigento potrebbe avanzare la proposta.
La regione siciliana (l’assessorato beni culturali) , potrebbe avviare o una pratica d’intesa con gli eredi, oppure, se fosse ancora vigente e sicuramente lo è -codice beni culturali la legge di esproprio dei beni storico culturali- si potrebbe in alternativa avviare tale procedura compensando gli stessi eredi secondo il valore venale vigente regolato dalla materia legislativa.

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Scritto da su lug 3 2022. Archiviato come ARCHIVIO ARTICOLI, CRONACA, PRIMO PIANO. Puoi seguire tutti i commenti di questo articolo via RSS 2.0. Salta e vai alla fine per lasciare una risposta. Pinging non è attualmente consentito

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