Sanità Agrigentina. Il Commissario Zappia azzoppa i detrattori, pronto soccorso primi segnali di normalità. Grazie, Sergio Vaccaro.
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Una giornata quella di oggi all’Ospedale San Giovanni di Dio che ha stupito tutti anche il più scettico detrattore della vituperata sanità agrigentina.
Croce spesso e delizia del nostro territorio, Agrigento da sempre l’isola nell’isola.
Questa volta l’isola c’è , l’immagine e la fotografia di oggi è il volto del collega Giangreco per tutti “mitraglietta” per l’incalzante e incisivo modo di martellare nelle interviste e i potenti di turno.
Oggi vedere il volto del Marianella locale era tra l’esterrefatto e il bambino felice, vedere il Pronto soccorso pulito , ginevrino , impeccabile è stata una piacevole sorpresa.
Il criticatissimo Zappia ha azzeccato in piena la scelta del traghettatore; si, perché il mare in tempesta è molto simile a quello di dantesca memoria . Il Commissario in una settimana è riuscito a dare il cambio di passo? Una cosa è certa: l’effetto Caramanno ha funzionato tantissimo e i risultati cominciano a vedersi, a toccarsi con mano.
Due sale pulite e pronte per l’assistenza primaria, un’altra sala per il pronto soccorso pediatrico, tutto in ordine e nulla di strano.
Cardiologi ad adjuvandum, un’aria nuova ,ma può essere che sia cambiato tutto in così poco tempo, uno spirito di massima collaborazione.
Eppure la dotazione organica ad oggi è ferma a 6/7 medici nell’area di emergenza/urgenza su 20 medici previsti nel piano dei fabbisogni.
A questo punto perché il diritto della salute adesso è garantito e i livelli essenziali e le prestazioni seguono logiche di assistenza e tutela per il cittadino?
Noi vogliamo dare una nostra versione lontana dall’idem sentire, forse per normalizzare la situazione si doveva arrivare alle dimissioni dell’ex primario Sergio Vaccaro e il niet di Spallino ?
Caramanno è il salvatore della patria? Non vorremmo che per rimettere nei binari di una sanità decente , normale e che assista il cittadino, ogni settimana un Direttore dell’Uoc debba firmare le dimissioni e sparare a zero sul management aziendale?
Zappia ha dimostrato che messo all’angolo dà il meglio di sé, 9 anni di Sindaco , un quasi seggio alle regionali nel 2001 , gli hanno fatto allargare le spalle talmente tanto tali da sopportare i mugugni agrigentini i quali, a ringraziar Dio, sono in abbondanza.
Diamo un’apertura al management ma il percorso è solo iniziato.
Vedremo il prosieguo, tra elenchi A e B dei nuovi Direttori Generali e le immancabili polemiche; oggi Giuseppe Lombardo nipote di Raffaele ha detto che volano elenchi ufficiosi senza alcuna conferma, non vorremmo che adesso inizia un’altra guerra per i manager e nel mentre si butta il bambino nell’acqua sporca. La sanità sia un diritto per il cittadino e che i governi e i parlamentari non lo facciano diventare un giardino pieno di veleni.
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