Tiziana scrive a Mimmo Iocolano
ARCHIVIO ARTICOLI, CULTURA, INGIUSTIZIE QUOTIDIANE, SECONDO PIANO lunedì, dicembre 15th, 2014Una lettera scritta senza pensarci due volte per ricordare l’esempio ricevuto dal padre,uomo onesto e sempre a fianco dei lavoratori e dei più deboli, la storia di Mimmo Iocolano, sindacalista d’altri tempi, rigore morale e umanità smisurata, raccontata dalla figlia Tiziana.
Egregio Papà,
ti scrivo seppur consapevole che non sei qui e che già le mie lettere le conosci già, ma voglio rappresentare pubblicamente quanto ti stimo e continuerò a farlo, e il perché lo meriti.Ti stimo perché sei stato sempre dalla parte dei deboli, anche dopo morto, e ti spiego il motivo alla fine.La tua onestà mi commuoveva e continua a commuovermi solo a pensare quanto sei stato diverso e incorruttibile, alcuni dirigenti l’hanno ammesso davanti a una schiera di lavoratori.Sei voluto essere il capro espiatorio proprio perché fedele agli ideali di un sistema sorretto solo dalle apparenze istituzionali.Nonostante sapevi di essere stato svenduto dagli interessi di chi ti volle liquidare, non hai mai, dico mai, tradito gli ideali veri del sindacato.Ti battevi per i lavoratori e dicevi sempre: il sindacato sono i lavoratori!! diceva anche: il vero lavoratore fa le vertenze mentre lavora e non quando viene licenziato!Mentre chi ti ha succeduto si muove in direzione, opposta, sorretto dal proprio smisurato e esacerbato orgoglio.Fosti tu ad invogliare i lavoratori e a ricordare loro che l’unico diritto che avevamo, inalienabile, è la dignità, che nell’ambiente di lavoro è tradotta in emolumenti, quindi la possibilità di fare decreti ingiuntivi per recuperare dei crediti avanzati, anche lavorando rettamente.Per te la schiettezza era un volare unico, detestavi i lascivi striscioni perché sapevi che non ti dovevi fidare di chi riportava fantomatiche storie dove il soggetto non aveva la possibilità di replicare, ritenevi questo atteggiamento meschina!Eppure, i tuoi successori se ne facevano un’ arma ai danni delle vittime.Caro Papà, sono orgogliosa di te perché sei stato sempre fedele e quindi leale alle tue scelte, non ha mai tradito la Cisl, anche quando la Cisl ti abbandonò nel momento del bisogno.Sei un sindacalista leale e incorruttibile, i fatti di Avola del 02/12/1968, fosti tu a seguirli e a marciare con i contadini, rischiando la vita.Caro Papà, mi riaggancio adesso al discorso e alla devozione che avevi per i più deboli anche dopo la tua morte, questa debole fui io, sì, perché quando tu peristi, fatti avversi si accanirono contro di me e tu oggi hai dimostrato di aver difeso i deboli.Ciao papà, adesso puoi andare, ti libero, ti liberiamo, adesso abbiamo ritrovato la pace.
Tiziana Iocolano
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