Aldo Capitano è sempre un professore che spiega le inefficienze e le situazioni ingarbugliate della politica in modo chiaro e comprensibili a quanti, come il sottoscritto non ha la visione chiara della gestione dj quanto, nel nostro interesse, dobbiamo attenzionare molto meglio.
In modo garbato, deciso e risoluto il Dott. Capitano ha saputo leggere la realtà che si manifesta nel nostro capoluogo ribadendo che ogni osservazione deve in primo luogo essere costruttiva.
Conosco ed ho seguito Sempre il Dott. Aldo Capitano, lo conosco come dirigente medico come politico e come amico, ha sempre lottato per il giusto della popolazione e la sanità agrigentina con esiti sempre positive. Dottore Capitano, con la sua esperienza e assertività sono sicuro che ci darà aiuto per una svolta sociale e soprattutto in ambito sanitario grazie.
Analisi approfondita ,critico quanto basta, polemico al punto giusto, diplomatico nei confronti dell’ attuale amministrazione ,SAGGIO E OTTIMISTA PER LA RINASCITA DELLA vIA ATENEA E L’ INCREMENTO del turismo, pungente ma veritiero riguardo la burocrazia della P.A.NELL’AFFERMARE A VOLTE LA SCARSA COMPETENZA in diritto amministrativo di chi ha il Potere . Grazie
L’atteggiamento costruttivo di Aldo Capitano, sicuramente, contribuisce a risollevare le sorti di una città la cui vocazione turistica non è sufficiente. Ci vuole ben altro. Ci vuole tanta normalità, coniugata con una visione per il futuro e, soprattutto, è necessario svelenire il clima politico. Questa è la lezione che abbiamo imparato, ascoltando i moniti a far bene del Dott. Capitano
Credo che l’interesse per questa intervista ,condotta magistralmente dall’ottimo Antonello Pace,sia nell’esplicazione di una attenta disamina sulle attuali condizioni del microcosmo agrigentino dove regna una palese insufficienza dialettica ed ancor più una ristretta conformità all’ovvio ed al superficiale.
Aldo Capitano mette il dito sulla piaga di una povertà burocratica che inficia ogni agibilità politica e che sottolinea il pauroso passo all’indietro di una comunità che in passato aveva ben altri spessori culturali.
La maggior parte dei migliori giovani agrigentini,spinta da un bisogno di avversione verso il contesto socioeconomico attuale,e non solo,ha scelto la via dell’emigrazione verso i lidi settentrionali dell’Italia e spesso verso il centro-nord dell’Europa dove la cultura del lavoro e la strada meritocratica hanno un peso superiore rispetto alla nostra isola che perde posizioni ogni anno in un discendente vortice di caduta di credibilità e di vuoto di prospettiva.
Aldo Capitano fa una analisi non autoconsolatoria e,pur esprimendo disagio critico,si abbaandona ad un docile ottimismo della volontà contro il rassegnato pessimismo della ragione.
In verità il discorso di Capitano spinge ad una chiamata al ruolo precipuo della politica,come esigenza alta della società civile,e non come fatto rutinario di occupazione di potere.
Altro discorso è l’inefficienza della burocrazia siciliana la cui valutazione non può seguire metodi clientelari ma deve obbedire ad efficienza coniugata con trasparenza amministrativa.
Giovanni Palillo Presidente regionale PSI Sicilia
Un plauso al Dott. Aldo Capitano,uomo libero nel dire e nel fare,tutto vero quello che ha detto. La burocrazia,la pecora nera che blocca qualsiasi iniziativa nel realizzare progetti con fini di pubblica utilità,assieme alla politica decidono i progetti che devono andare avanti anche contro l’interesse pubblico. Nella società di adesso va avanti soltanto chi ha la raccomandazione,emarginando la meritocrazia.
Aldo Capitano è sempre un professore che spiega le inefficienze e le situazioni ingarbugliate della politica in modo chiaro e comprensibili a quanti, come il sottoscritto non ha la visione chiara della gestione dj quanto, nel nostro interesse, dobbiamo attenzionare molto meglio.
Intervista molto interessante.Sono d’accordo con il Dott. Aldo Capitano.
In modo garbato, deciso e risoluto il Dott. Capitano ha saputo leggere la realtà che si manifesta nel nostro capoluogo ribadendo che ogni osservazione deve in primo luogo essere costruttiva.
Conosco ed ho seguito Sempre il Dott. Aldo Capitano, lo conosco come dirigente medico come politico e come amico, ha sempre lottato per il giusto della popolazione e la sanità agrigentina con esiti sempre positive. Dottore Capitano, con la sua esperienza e assertività sono sicuro che ci darà aiuto per una svolta sociale e soprattutto in ambito sanitario grazie.
Analisi approfondita ,critico quanto basta, polemico al punto giusto, diplomatico nei confronti dell’ attuale amministrazione ,SAGGIO E OTTIMISTA PER LA RINASCITA DELLA vIA ATENEA E L’ INCREMENTO del turismo, pungente ma veritiero riguardo la burocrazia della P.A.NELL’AFFERMARE A VOLTE LA SCARSA COMPETENZA in diritto amministrativo di chi ha il Potere . Grazie
L’atteggiamento costruttivo di Aldo Capitano, sicuramente, contribuisce a risollevare le sorti di una città la cui vocazione turistica non è sufficiente. Ci vuole ben altro. Ci vuole tanta normalità, coniugata con una visione per il futuro e, soprattutto, è necessario svelenire il clima politico. Questa è la lezione che abbiamo imparato, ascoltando i moniti a far bene del Dott. Capitano
Ottimo intervento
Credo che l’interesse per questa intervista ,condotta magistralmente dall’ottimo Antonello Pace,sia nell’esplicazione di una attenta disamina sulle attuali condizioni del microcosmo agrigentino dove regna una palese insufficienza dialettica ed ancor più una ristretta conformità all’ovvio ed al superficiale.
Aldo Capitano mette il dito sulla piaga di una povertà burocratica che inficia ogni agibilità politica e che sottolinea il pauroso passo all’indietro di una comunità che in passato aveva ben altri spessori culturali.
La maggior parte dei migliori giovani agrigentini,spinta da un bisogno di avversione verso il contesto socioeconomico attuale,e non solo,ha scelto la via dell’emigrazione verso i lidi settentrionali dell’Italia e spesso verso il centro-nord dell’Europa dove la cultura del lavoro e la strada meritocratica hanno un peso superiore rispetto alla nostra isola che perde posizioni ogni anno in un discendente vortice di caduta di credibilità e di vuoto di prospettiva.
Aldo Capitano fa una analisi non autoconsolatoria e,pur esprimendo disagio critico,si abbaandona ad un docile ottimismo della volontà contro il rassegnato pessimismo della ragione.
In verità il discorso di Capitano spinge ad una chiamata al ruolo precipuo della politica,come esigenza alta della società civile,e non come fatto rutinario di occupazione di potere.
Altro discorso è l’inefficienza della burocrazia siciliana la cui valutazione non può seguire metodi clientelari ma deve obbedire ad efficienza coniugata con trasparenza amministrativa.
Giovanni Palillo Presidente regionale PSI Sicilia
Bellissima intervista
Un plauso al Dott. Aldo Capitano,uomo libero nel dire e nel fare,tutto vero quello che ha detto. La burocrazia,la pecora nera che blocca qualsiasi iniziativa nel realizzare progetti con fini di pubblica utilità,assieme alla politica decidono i progetti che devono andare avanti anche contro l’interesse pubblico. Nella società di adesso va avanti soltanto chi ha la raccomandazione,emarginando la meritocrazia.