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Antonello Pace intervista l’Assessore ai servizi sociali di Agrigento Marco Vullo

marco vullo foto stampa1

 

Assessore, buon giorno, sono passati dal 21 ottobre e la vittoria di Franco Miccichè,nuovo Sindaco di Agrigento meno di quattro mesi, nel mentre abbiamo un governo nuovo e ancora tante emergenze e criticità, nel nuovo ruolo di amministratore che cosa può raccontare della sua azione ?

Voglio partire dal governo nazionale, perché è essenziale che in un momento di crisi generale economica, sociale e sanitaria per la nota pandemia, ci sia un governo forte e coeso che possa dare in fretta dei risultati a tutta la nazione. Devo dire che nell’ultimo periodo il governo Conte II° stava arrancando e dopo l’implosione di Renzi era chiaro che si dovevano fare scelte indirizzate alla governabilità e a un esecutivo più di prospettiva dove rigore, riforme, emergenze e investimenti possano vedere la luce. Sulla vittoria del Sindaco Franco Miccichè devo dire che già dal mese di dicembre 2019 con l’inaugurazione del comitato e l’inizio di questa avventura ero molto positivo, non solo per la straordinaria umanità e ascolto di Franco, ma soprattutto per avere creato un progetto che ha messo in campo energie, risorse e una squadra di governo con un unico obiettivo: il rilancio di Agrigento.

Io posso dirle che non ho neanche assaporato la vittoria sia di Franco, sia anche la mia riconfermato con quasi 800 voti, perché mi sono buttato a capofitto sul mio ruolo di Assessore ai servizi sociali, ai quartieri, al terzo settore e al volontariato e alla digitalizzazione. Ho trovato un pregresso non da nulla. Però ho messo avanti tutta la mia determinazione e la voglia di essere concreto, trasparente e portare risultati per la mia Agrigento.”

Lei dopo tre competizioni elettorali, ha dimostrato di essere un rullo compressore in termini di preferenze, molti benpensanti storcono ancora il naso, è una sorta di riscatto del ragazzo di periferia, cosa vuole rispondere ?

Guardi il mio impegno in politica fu un po’casuale, tra l’altro io lavoravo nel patronato Inca della Cgil, quando decisi di candidarmi la prima volta, non sapevo onestamente dove sarei potuto arrivare. Io le posso dire che ho sempre lavorato e ascoltato la gente, le loro esigenze, le problematiche sempre con il massimo rispetto. Sono stato impegnato nel conoscere a fondo il mondo dei meno abbienti e le posso dire che tutte queste esperienze sono state importanti per la mia crescita politica. Alcuni benpensanti come dice lei, storcono il naso, pazienza le periferie che è un termine che non mi piace o i quartieri satellite sono una palestra di vita. Non sono abituato a polemiche o beghe con la hight society, vivo la mia quotidianità e la politica con molta passione ma senza essere divisivo o un one man show. Non sono un giano bifronte e non sono doppio, sono sempre me stesso, da cittadino, da lavoratore e da politico.”

Lei è nato a sinistra e si è spostato nel campo degli autonomisti e verso un’area moderata, riformista che guarda al centrodestra, eppure non è stato mai additato come un trasformista ?

La sinistra negli ultimi anni ha cambiato troppe facce, sinceramente il Pd non mi sembra abbia rappresentato quello che aveva promesso nell’atto fondativo, un partito guida, aperto al cambiamento e plurale. Onestamente le ulteriori polemiche dei dirigenti del Pd agrigentino che contestano i maggiorenti del partito sul congresso teatrino è lo specchio di quanto i territori sono poco considerati. Ecco perché ho scelto la politica degli autonomisti che in Sicilia soprattutto hanno una valenza e un’agibilità politica che è incarnata nel nostro Statuto siciliano. Poi voglio dire a tanti giovani che si avvicinano alla politica, avere dei punti di riferimento e confrontarsi con Roberto Di Mauro, vuol dire crescere, migliorare, masticare, assorbire e trasformare l’azione politica in concretezza. E posso dirle che l’On. Di Mauro è un politico inclusivo e lungimirante.”

Potrebbe allora avere ambizioni di essere un Di Mauro 2.0 ?

“Le ho detto prima e lo ripeto sempre fin quando avrò stimoli, passioni e impegno per la mia gente, la politica sarà centrale nella mia vita. Non sono abituato a programmare carriere personali o ascensori nella varie Istituzioni. Io sono partito dal basso e le assicuro che non faccio parte di poteri forti oppure ho familiari che mi hanno lasciato in dote strumenti o messe di elettori, sono felice di poter amministrare con Franco Miccichè e tutta la giunta gli agrigentini per dare un contributo alla ripresa economica e sociale della città.”

A proposito, qualche frizione e mugugno da parte di Forza Italia comincia a farsi sentire, cosa c’è dietro, si cercano maggiori spazi e visibilità all’interno della giunta ?

Onestamente devo dire che da parte del Sindaco Miccichè e da parte della giunta ci sia stata la massima lealtà ad operare proprio nell’interesse di tutti. Penso che le frizioni siano rientrate, è chiaro che quei problemi atavici che ci siamo trovati vanno discussi e risolti. Avere tre dirigenti per sette settori o qualche altro problema dovuto a una rifunzionalizzazione degli uffici e del personale o di altre problematiche che partono dal passato saranno una linea guida per questa amministrazione. Però in meno di 4 mesi non potevamo trasformare tutto e tutti. Posso dirle che sia il parco progetti, sia le iniziative stanno cominciando a prendere forma e saranno presto tangibili per la città e gli agrigentini. Vedi il servizio di igiene ambientale, i progetti di riqualificazione urbana, il potenziamento dei servizi, le migliorie al corredo urbano. Tra l’altro devo dire che l’Assessore di Forza Italia Scinta è molto collaborativo.”

Con il Recovery Fund per gli enti locali dovrebbero esserci risorse finanziarie per 4 miliardi di euro, le scommesse si chiamano digitalizzazione, green economy, innovazione della pubblica amministrazione con temi più sensibili come l’inclusione sociale e la sanità .

L’Italia, la Sicilia e i comuni hanno un’occasione irripetibile per avere un percorso di ripresa, nei prossimi sei anni dopo gli strascichi che ancora lascia il Covid.

Per la digitalizzazione, posso informare i cittadini che i servizi con lo Spid o le App Io e Pagopa saranno già attivati nel nostro comune dal 28 febbraio. Mi spiace dirlo ma è giusto che i cittadini lo sappiano che l’amministrazione precedente per Agrigento non ha saputo intercettare i 5 milioni di euro di Agenda Digitale, c’era la possibilità di passare veramente dall’analogico all’Hd. La scommessa adesso è con il Recovery Fund che i progetti per gli enti locali abbiano un costrutto e siano finalizzati al totale miglioramento degli strumenti, dei servizi e dell’accessibilità. Sono certo che i Sindaci e l’Anci possono essere ascoltati prima che si presenti il definitivo Piano nazionale. Stessa cosa per le altre risorse finanziarie, oggi avere città green e smart è essenziale per programmare un futuro più pulito ed efficiente. Sanità e inclusione sociale nel territorio e nel Sud in particolare hanno bisogno strutture, strumenti e avere risorse umane e professionalità. Io posso annunciare che attraverso dei progetti in itinere a breve il Comune di Agrigento potrà avere a disposizione nuovi assistenti sociali una figura essenziale per le emergenze sociali ed economiche che sono le proteine per qualsiasi comune.”

Assessore, lei ha una delega quella delle periferie che finora è stata poco attenzionata, quale impegno per Villaseta, Monserrato e tutte queste realtà può mettere in campo ?

Per me è un onore e un onere potermi occupare delle periferie, dopo anni e anni di dimenticanza,mancanza di cura e vicinanza a questi pezzi importanti di città.

Ridare dignità e normalità alle frazioni è una scommessa che tutti assieme dobbiamo vincere.

Abbiamo iniziato dalla pulizia straordinaria con la scerbatura e il decoro di Villaseta e a giro tutte le frazioni saranno interessate da queste azioni che sono necessarie perché tutti i cittadini hanno pari diritti e doveri. Per quanto riguarda zone di disagio sociale ed economico a brevissimo sono già stati finanziati sei progetti Puc che coinvolgeranno 250 percettori dell’Rdc dalle 4 alle 8 ore settimanali per pulizia di marciapiedi,spazzamento e cura di verde pubblico. Abbiamo presentato tra l’altro altri progetti per l’attivazione dei cantieri scuola.Abbiamo ripristinato a Fontanelle delle fermate dei bus urbani che erano in disuso.Resto dell’avviso che quella rivoluzione culturale e di ripresa e di rilancio di Agrigento debba necessariamente passare da una decisa dinamicità delle fasce sociali,oggi purtroppo marginalizzate. Con un lavoro costante questo gap socio-economico può restringersi e il mio impegno sarà massimo.”

 

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Scritto da su feb 19 2021. Archiviato come Interviste, PRIMO PIANO. Puoi seguire tutti i commenti di questo articolo via RSS 2.0. Salta e vai alla fine per lasciare una risposta. Pinging non è attualmente consentito

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