Recensione di Arcade Paradise VR
ARCHIVIO ARTICOLI, Gamestation, IN EVIDENZA venerdì, agosto 9th, 2024Se non hai giocato alla versione flat, il gameplay principale di Arcade Paradise VR ruota attorno alla gestione di una lavanderia a gettoni e all’aggiunta graduale di cabinati arcade per trasformarla in un vivace centro per il gioco retrò. Devi destreggiarti tra compiti di routine come lavare e asciugare i vestiti, raccogliere la spazzatura e pulire il water. Questi compiti possono sembrare banali, ma sono sorprendentemente coinvolgenti nella realtà virtuale. Queste faccende sono gamificate, aggiungendo un livello di soddisfazione mentre guadagni denaro da investire in nuove macchine arcade.
Il passaggio da un’esperienza a schermo piatto alla VR comporta notevoli cambiamenti, il più significativo dei quali è il livello di immersione. Le attività che prima richiedevano la pressione di un pulsante ora richiedono azioni fisiche. Raccogliere la spazzatura, ordinare i vestiti per colore e girare le manopole utilizzano tutte interazioni naturali con le mani.Il gioco inizia con una fatica, ma il senso di progressione e di realizzazione è incredibilmente appagante. Costruire la sala giochi è dove la realtà virtuale brilla davvero. Camminare per l’attività in espansione e giocare ai cabinet sembra completamente immersivo, grazie alla presenza della realtà virtuale. Camminare sui classici tappeti dei vecchi arcade è piuttosto nostalgico.
I giochi arcade erano un punto forte della versione piatta e lo sono ancora in questa versione VR. Tuttavia, la maggior parte dei giochi arcade è ancora gestita tramite input tradizionali sui controller invece di interagire in modo naturale. Solo una manciata di essi sfrutta il movimento, come gli sparatutto con pistola ottica, le macchine punch-out, whack-a-mole ecc. Mi sarebbe piaciuto vedere più minigiochi che sfruttassero appieno il potenziale interattivo della VR.
C’è anche una modalità di realtà mista che ti consente di posizionare i cabinati arcade nel tuo ambiente reale. Questa funzionalità non solo migliora l’immersione, ma conferisce anche un tocco unico e personalizzato al gameplay. L’estetica retrò è ricreata fedelmente, trasportandoti indietro all’epoca d’oro delle sale giochi. La tavolozza di colori vibranti e gli ambienti dettagliati del gioco sembrano impressionanti, anche se occasionali problemi tecnici possono leggermente sminuire l’esperienza. Il sound design, con la sua musica nostalgica e gli effetti sonori, completa perfettamente la presentazione visiva.
Una cosa che non mi è piaciuta sono state le cutscene. Interrompono l’immersione a causa della loro natura piatta, e avrei voluto che avessero aggiunto un po’ di profondità e parallasse in modo da non avere la sensazione di guardare un video su uno schermo piatto mentre sei in VR. È una piccola cosa, ma quando il resto del gioco è fantastico, momenti come questo spiccano davvero.
In conclusione vi sembrerà tramite il VR2 si tornare negli anni 80 e vivere quello spirito che lo contraddistingue voto 8
fonte paladinidelvideogioco
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