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Recensione di God of War Ragnarok su Ps5

Arriva oggi 9 novembre su console Sony Ps4/Ps5 il gioco God of War Ragnarok. Il protagonista è Kratos, ormai un papà a tempo pieno, corpulento e barbuto. La storia riprende alcuni anni dopo rispetto al precedente capitolo God of War e viene portata in nuove avvincenti direzioni. Atreus è ora un adolescente, più maturo, sicuro di sé e – con sgomento del padre – un po’ troppo arrogante. Lo scenario è reso complicato sia dall’angoscia adolescenziale di Atreus, sia dagli eventi che i due hanno messo in moto durante la conclusione dell’ultimo capitolo.

Ragnarok tiene incentrata la storia di più sul figlio, quasi come se fosse un “passaggio di consegne”: una svolta sorprendente che distorce la narrazione in una serie di modi inaspettati ed emotivamente carichi. Peraltro emergono delle nuove sfumature delle personalità di Kratos e di Atreus, dando anche una nuova svolta al loro rapporto.

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God of War Ragnarok su Ps5: combattimenti più fluidi e un gameplay profondo

Ragnarok conserva in modo intelligente la brillante miscela del suo predecessore: è un mix di azione hack-and-slash e di strategia.

L’ascia del Leviatano e le lame del caos tornano per infliggere la morte con una varietà in evoluzione di attacchi ravvicinati a distanza, tutti eseguiti con uno stile cinematografico.

Tornano anche gli attacchi runici che ripuliscono lo schermo e lo Spartan Rage, così come la possibilità di chiamare Atreus per portare il proprio marchio di punizione.

 

I vari potenziamenti, sblocchi e numerosi altri percorsi di progressione e miglioramenti non mancano: non ci sono scuse per silenziare permanentemente i nemici allo stesso modo due volte.

Il combattimento sembra più veloce e fluido, grazie, in parte, a nuovi attacchi di morte dall’alto, nonché a un’interfaccia utente più amichevole e snella per la gestione della progressione del personaggio, e il gameplay è più profondo che mai. Mentre le meccaniche di combattimento di base e i vari modi fantasiosi in cui si possono liberare i nemici dalle loro viscere sono ben fatti.

In conclusione God of War Ragnarok non è privo di difetti, né rappresenta una rivisitazione della serie drammatica, alla pari del capitolo precedente, ma è un seguito molto ambizioso e incredibilmente raffinato, che conserva e perfeziona in modo intelligente i migliori elementi del suo predecessore. Si tratta insomma di un videogioco che potrebbe piacere agli amanti del genere.

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Scritto da su nov 9 2022. Archiviato come ARCHIVIO ARTICOLI, Gamestation, IN EVIDENZA. Puoi seguire tutti i commenti di questo articolo via RSS 2.0. Salta e vai alla fine per lasciare una risposta. Pinging non è attualmente consentito

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